Avvolte mi piace di fare qualcosa per il mio interletto. Mi piace molto l’attività outdoor ma di tanto in tanto ci vuole anche un pò di cultura. E io sono andata a vedere un museo proprio insolito: il Gampen Bunker sul Passo Palade, tra la Val di Non e l’Alto Adige.
Per andarci al passo ci vuole più o meno un’oretta da Trento passando per Mezzocorona, il Lago di Santa Giustina, San Felice e Senale, direzione Merano sulla SS43 e SS38. L’andata già mi piaceva perchè era una bellissima giornata autunnale. Il bunker in questo periodo è aperto solo alla fine della settimana e chiude alle 5 di pomeriggio. Quindi non si dovrebbe andare troppo tardi.
Essendo una fortificazione sotterranea l’ingresso non è prorio spettacolare ma piuttosto insignificante. Qui però alcuni fatti interessanti: è stato costruito nel 1940/41 e ha ben quattro piani con oltre 280 scalini. Tutto il tunnel ha una lunghezza di un chilometro e mezzo.
Riguarda la storia: Il sistema di gallerie è stato scavato ancora all’inizio della seconda guerra mondiale. Naturalmente era statto costruito per scopo difensivo, Mussolini voleva assicurarsi contro i tedeschi. La gente comune e locale non si n’è accorta quando qualche centinaia di operai ha scavato le gallerie da nascosto con tanti di pozzi e scale per feritoie e maloppi per armi da fuoco.
Le gallerie non sono mai state veramente finite e oggi sono riqualificate ad uso artistico e geologico. Dal 2010 è in parte un museo, realizzato insieme a Reinhold Messner, con mostra di minerali. La collezioni è di Toni Kiem e offre oltre di 2.500 minerali da tutta l’Europa. Le vetrine integrate nelle pareti del tunnel fanno vedere tante meraviglie della geologia… proprio un tema che m’interessa molto.
Io mi sono divertita tanto, ci sono stata qualche ora e ho imparato parecchio. I tunnel sono scavate per un uso completamente diverso ma la conversione in qualcosa di bello e anche educativo mi piace tanto.
Per la via di ritorno abbiamo scelto la stessa strada se anche il pensiero di andare a Merano ci ha sfiorito. Sarä per un’altra volta..