L’orso di San Romedio

L’anno scorso sono stata al santuario di San Romedio. Era una passeggiata molto suggestiva e l’ho voluto ripetere un’altra volta. L’ho fatta e questa volta vi voglio parlare del santuario stesso.

Si trova nella Val di Non ed è dedicato all’omonimo santo. Sembra quasi un castello con torri, balconcini e delle foreste intorno.
Il santuario ha ben cinque chiese che sono state costruite tra l’anno 1000 e il 1900. Sono tutte situate al ridosso di una parete molto ripida. Sono state unite attraverso una scalinata con oltre 130 gradini.

Due parole riguarda il santo stesso: è stato figlio di una famiglia bavarese molto benestante, con castello e delle saline. Dopo che ha fatto un pellegrinaggio a Roma ha deciso di donare tutti i suoi beni alla chiesa e vivere una vita da eremita nella Val di Non dov’erano delle grotte per ripararsi. Con lui stavano due amici. Quando un giorno volle andare a Trento, ma il suo cavallo era ammazzato da un orso, lui quindi presi l’orso stesso per andare a Trento. Cosi narra la leggenda. Per questo il santuario è anche dedicato agli orsi che qui trovano una dimora quando ne hanno bisogno.

San Romedio visse intorno al V/VI secolo. 500 anni dopo c’era un santuario abbastanza semplice con un paio di casupole per i pellegrini, le stalle e delle edicole. La prima chiesa invece è stata costruita solo intorno all’anno 1000, sulla tomba del santo. Ma solo nel 1300 il culto intorno al santo venne riconosciuto dalla chiesa. 200 anni più tardi arrivò al suo culmine.

E proprio in questo periodo iniziarono a costruire la seconda chiesa che venne dedicata a San Giorgio. Nei secoli si aggiunsero ancora delle chiese dedicate a San Michele, a San Romedio (la seconda) e poi la chiesa dell’Addolorata. Quest’ultima fu costruita nel 1918, dopo la prima guerra mondiale e per ringraziare per la pace ritornata. Il recinto degli orsi venne costruito solamente nel 1990.

Il suo giorno festivo è il 15 gennaio.

Ancora oggi ci sono parecchi pellegrini che vengono qui. Ma anche molti turisti che fanno una passeggiata in questa parte cosi suggestiva della valle. Il santuario va a pari passi con il tempo e offre oggi anche una serie di manifestazioni ed eventi.

Io tutte le due volte sono arrivata a piedi al santuario. La prima volta era più per la passeggiata e per esplorare la valle attraverso i boschi, la secondo volta era proprio per il santuario e prendendo la via scavata nella roccia. Chi vuole andare con la macchina trova un parcheggio proprio ai piedi del santuario. Ma ci dovrebbe anche essere – almeno durante l’estate – un bus shuttle da Sanzeno.

Le chiese sono di uno splendore e una bellezza veramente unici. Non sono molti luoghi che ho visto che danno un’emozione cosi profonda per la ricchezza dei dipinti e colori.

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